SALO’: le fortificazioni e la storia della Magnifica patria

Sabato 13 Aprile 2019

Il viaggio è stato preparato dal nostro Presidente di Sezione e Consigliere Scientifico Nazionale Prof. Arch. Giusi Villari

h. 7:45 – partenza da Milano, Via Palestrina (fermata MM1 Loreto) davanti alla Chiesa SS Redentore

h. 8:30 – partenza da Bergamo, Piazzale della Malpensata

h. 9.50 – ritrovo a Salò

h. 10.00 – Presentazione presso la Biblioteca civica a cura della Prof.ssa Giusi Villari e del Dott. Giuseppe Piotti di diapositive sul sistema di difesa dell’area del Garda e sulla storia e le trasformazioni urbanistiche di Salò.

h. 11.00 –  Visita del centro storico di Salò: le due porte, le tracce delle mura medievali, la zona della Fossa, l’affaccio degli edifici a lago e i percorsi lungolago, le vie principali e le piazze con i palazzi di varie epoche restaurati dopo il terremoto del 2004, il palazzo dei Provveditori veneziani, il Palazzo del Podestà o Capitano Rettore.

Salò, città di antichissima fondazione, con un insediamento documentato fin dal periodo neolitico, si affaccia sull’omonimo golfo del lago di Garda in una posizione strategicamente importante.

Nel Medioevo diventò il capoluogo della Riviera bresciana e di una parte dei comuni della Val Sabbia e fu dotata di adeguate difese.

Le mura medievali, di cui rimangono rare tracce, furono alterate e rinforzate da Beatrice della Scala nel XV secolo. A quel periodo risalgono le due porte della città, una delle quali è stata successivamente sormontata da un antico orologio.
Durante il periodo di dominazione veneta (1423-1796), Salò divenne capitale di un vasto territorio che, nella seconda parte del ‘500, assunse il nome di “Magnifica Patria”. Vi risiedeva un Podestà o Rettore che governava l’intero territorio col mandato di amministrare anche la giustizia.

Con l’avvento di Napoleone e successivamente con l’Amministrazione austriaca del Regno Lombardo-Veneto, la riviera di Salò cessa di essere autonoma ed entra a far parte della provincia di Brescia.

Nell’ottobre 1943 nasceva tra Salò e Gargnano la R.S.I., conosciuta come Repubblica di Salò i cui ministeri e uffici furono ospitati in alcuni edifici della città.

La visita della città ci consentirà di scoprire passo per passo la ricca storia di questi luoghi

Nel ‘400 l’abitato era cinto da una muraglia e da un fossato lungo i lati occidentale, settentrionale ed orientale; verso lago c’era una muraglia solo nel tratto tra il Duomo e piazza Carmine, ma arretrata rispetto al lago, in modo da delimitare un prato esterno al borgo utilizzato dalla comunità per stendervi panni e depositarvi barche e attrezzi. Tra il Duomo e piazza Vittorio Emanuele II l’accesso dal lago era impedito dalle case costruite al limite delle acque, un po’ come a Venezia. Salò medievale si sviluppava all’interno della cinta di mura, intervallata da diverse torri; all’esterno del borgo c’erano solo sparute abitazioni.

Cambiamenti notevoli nell’urbanistica di Salò si ebbero solo all’inizio del secolo scorso, quando, a seguito del terremoto del 1901, si demolirono le case lesionate, ricavando due nuove piazze (Sant’Antonio e Giuseppe Zanardelli) e costruendo il lungolago (totalmente rinnovato nel tratto occidentale a partire dal 1989, e riservato esclusivamente ai pedoni).

Il centro storico di Salò: le due porte, le tracce delle mura medievali, la zona della Fossa, l’affaccio degli edifici a lago e i percorsi lungolago, le vie principali e le piazze con i palazzi di varie epoche restaurati dopo il terremoto del 2004, il palazzo dei Provveditori veneziani. Sul lungolago, a testimonianza di epoche gloriose, il Palazzo del Podestà o Capitano Rettore, costruito su disegno di Jacopo Sansovino (1524), fu sede del Consiglio della “Magnifica Patria”, oggi adibito a Palazzo Municipale; una parte dell’edificio attuale è una ricostruzione dell’originale andato perduto durante il terremoto del 1901. Nel soffitto a cassettoni del loggiato sono dipinti gli stemmi di tutti i Comuni che facevano parte della Magnifica Patria. Il simbolo di Venezia è il “leone” e se ne possono vedere diversi sparsi nel Palazzo Comunale. Quello più evidente si trova sotto la Loggia e nel corso degli anni ha subito diverse mutilazioni per atti vandalici di significato storico. 
Sotto la Loggia sono conservate anche alcune lapidi che celebrano la visita a Salò di storici personaggi come Re Vittorio Emanuele, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi, durante il periodo dell’unità d’Italia.

h. 15 – visita al Duomo

Progettista e costruttore del Duomo fu l’architetto Filippo delle Vacche, da Caravaggio, al tempo in cui era provveditore per la Repubblica Veneta Leonardo Calbo (1451-1453) ed arciprete di Salò Giacomo da Pavia.

Il progetto architettonico si attenne al modello della chiesa veronese di Sant’Anastasia, con l’introduzione di elementi fortemente innovativi e tali da fare di Santa Maria Annunziata un importante esempio della fase di transizione tra Gotico e Rinascimentale, secondo il linguaggio architettonico lombardo.

La grande chiesa, sebbene trasformata in epoche successive, presenta ancora oggi un elevato grado di leggibilità delle sue antiche strutture con evidente impianto gotico. L’immissione della luce in uno spazio così calibrato era in origine assicurata da un ordine di finestre ogivali aperte sulle pareti delle navate minori. Tali aperture erano sormontate da un secondo ordine di finestre meno ampie, aperte al sommo della navata maggiore. Questo primitivo dosaggio di luce venne a mancare a causa delle trasformazioni imposte da San Carlo, nel sec. XVI, allorquando vennero aperte le cappelle laterali. Le grandi finestre sul fianco a monte (lato aquilonare) vennero completamente murate, mentre quelle sul fianco verso il lago vennero trasformate. A proposito di materiale laterizio, narrano le cronache che i costruttori avessero aperto addirittura una fornace in quel di Portese e che una flotta di barche a remi garantisse il rifornimento del grande cantiere.

h. 16 – visita al MuSa, Museo di Salò

Il museo inaugurato nel 2015 ospita collezioni permanenti e mostre temporanee e documenta la storia della città di Salò da Venezia a d’Annunzio

Al primo piano negli spazi della ex chiesa di Santa Giustina il percorso illustra alcuni dei caratteri e dei momenti fondamentali della storia cittadina, dall’Umanesimo di Iacopo Bonfadio al contributo determinante per la storia e il mito della liuteria di Gasparo Bertolotti, fino ai grandi scienziati salodiani e al tragico epilogo di Mussolini e della RSI. Nelle adiacenti sale del collegio attraverso le opere d’arte trova illustrazione il primato politico e culturale conquistato da Salò all’interno della Comunità di Riviera (l’autonomia locale costituitasi nel Medioevo sulla sponda occidentale del Garda) e lo splendore dei secoli del dominio veneziano. Al secondo piano oggetti, documenti e opere d’arte narrano il travagliato periodo seguito alla caduta di Venezia, segnato dalle lotte risorgimentali e dalla necessità di reinventare l’identità della città privata degli antichi privilegi, fino alla nascita del turismo e al Novecento segnato dalla presenza di Gabriele d’Annunzio.

h. 18.00 – Partenza per Bergamo e Milano

Per maggiori informazioni e adesioni si prega di scrivere una mail alla segreteria: castellilombardia@gmail.com


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