Oltrepò Pavese 2012

Castello di Zavattarello

Castello di Zavattarello – foto wikipedia (utente Yoruno)

Data: 22 Settembre 2012
A cura di: arch. Pier Franco Dallera (delegato della provincia di Pavia)
Info: gli orari (8-20) sono indicativi. Verranno aggiornati a man mano che vengono definiti.

Prenotazione OBBLIGATORIA: entro martedì 18 settembre

Quote di partecipazionii:
€ 55 per i soci – comprensivi di pullman, visite e pranzo
€ 10 maggiorazione per i non soci
€ 30 per chi si muove con mezzi propri o non desidera il pranzo.

Per partecipare, potete spedite un’email a info@istitutocastelli-lombardia.org, telefonare in segreteria o cliccare sul bottone “Partecipa” nella nostra pagina Facebook, sezione Eventi.

PROGRAMMA
ore 7,15: partenza in pullman da Bergamo, piazzale Malpensata.
Ore 8,00: partenza da Milano, via Palestro angolo via Marina.
Ore 9,15: arrivo a Voghera, poi a Salice Terme e infine a GODIASCO.
Ore 9,45: breve sosta alla Pieve di San Zaccaria, che si trova sulla strada nel fondovalle dell’Ardivestra, prima delle salite di Montesegale.

Piccola, isolata e suggestiva Pieve, con facciata in pietra in stile romanico lombardo del XII secolo, a tre navate, con colonne sormontate da capitelli in arenaria locale i cui motivi simbolici di fiere in lotta, di sirene a due code e di teste umane, ricordano quelli di S: Michele e di S. Pietro in Ciel d’Oro in Pavia.

Ore 10,15: arrivo nella piccola piazza del Municipio di MONTESEGALE e visita del Castello.

Imponente castello trecentesco che domina, su di una altura rocciosa, tutta la valle dell’Ardivestra. Questo castello è sorto su di una precedente Rocca fortificata, posta in posizione strategica, sull’antico collegamento di Tortona e Valle Staffora con Piacenza. Era una rocca importante che poteva ospitare duecento cavalieri e quattrocento fanti. Fu assegnata da Federico Barbarossa ai pavesi, suoi fedeli alleati contro Milano, poi passò ai Conti di Gambarana, che la trasformarono nel castello trecentesco che ora vediamo. Il castello fu espugnato e distrutto nel 1415 dal condottiero Conte di Carmagnola per conto dei Visconti di Milano, i quali – nelle loro mire espansionistiche del ducato milanese – si impossessarono di tutto il feudo e fecero prigionieri i Conti Gambarana. I Visconti provvidero subito a far ricostruire il castello e ad ampliare e rinforzare le mura. Sotto Filippo Maria Visconti, il castello fu anche teatro di tragiche vicende amorose: Beatrice di Tenda, vedova del condottiero visconteo Facino Cane ma poi divenuta moglie del Visconti, in questo maniero si rifugiò con il suo presunto amante, dove fu raggiunta, poi trasferita ed imprigionata nel Castello di Binasco per essere decapitata. Tragedia esaltata dalla mirabile opera lirica belliniana. Con l’ascesa degli Sforza, il Castello ritornò ancora ai Conti di Gambarana che lo tennero fino all’estinzione del casato, alla fine del ‘800. In questo periodo, il Castello subì notevoli interventi di trasformazione, con la creazione di un insieme articolato di edifici diversi ma con destinazione solo residenziale, tutti racchiusi nella massiccia cinta fortificata originaria, dotata di torri quadrate e di mura scarpate e con merlature. Il severo maniero fortificato si trasformò in una signorile residenza nobiliare che però, con l’evento di Napoleone e la perdita dei privilegi feudali, subì alla fine un lento periodo di abbandono e di decadenza. Estinto il casato dei Gambarana, si susseguirono poi vari proprietari che operarono tutti con numerosi interventi di recupero: prima i Belcredi, poi la famiglia Gambarotta, nel 1918. Ora appartiene alla famiglia Jannuzzelli, che, con notevoli interventi di manutenzione e di recupero mirato al riuso ed alla rivitalizzazione dell’architettura fortificata, ne fece un luogo di sua abituale residenza e per manifestazioni culturali aperte alla cittadinanza. Qui ora ha sede un museo di arte contemporanea; vengono allestite mostre estemporanee; è stato creato un teatro all’aperto in cui hanno luogo recite, concerti, allestimenti operistici; rassegne letterarie. Inoltre, il dinamico proprietario ha in programma la creazione, all’interno del castello, di un Centro per Artisti – una specie di distaccamento di Brera – dove ospitare pittori, scultori e poeti in mini alloggi ed atelier, perché possano esprimere, qui, tra la serenità dell’ambiente collinare oltrepadano, la loro creatività, lasciando tracce del loro passaggio.

Ore 12,00: arrivo al Castello di STEFANAGO.

Il castello svetta su di una altura boscosa. Si arriva percorrendo una suggestiva strada ciottolata che attraversa il parco di alberi secolari di quercia, olmi e castagni per poi scoprire il soprastante solare giardino all’italiana, da dove si può ammirare il bellissimo scenario naturale su tutto l’Oltrepò pavese. Il castello risale al XIV secolo. Si articola con cortili, terrazze e giardini attorno alla primitiva alta torre quadrata, priva di merlatura, dell’ XI secolo, nata come torre di avvistamento e di controllo del territorio e del transito della “via del sale” della vallata sottostante, che dalla pianura padana arrivava alla Liguria, attraverso le colline. Il castello subì gli attacchi e la conquista da parte del condottiero Luchino Dal Verme per le mire espansionistiche dei Visconti. Fu successivamente dato in feudo alternativamente ai conti Dal Verme ed ai marchesi Malaspina. Ora il castello è sede di una nota azienda vinicola dove si possono visitare le vecchie cantine e degustare gli ottimi spumanti ed i salumi locali.

Ore 13,00: sosta pranzo nell’Agriturismo La Boatta, al piede del castello.

Ore 15,00: visita del vicino vecchio borgo di FORTUNAGO – recentemente oggetto di interventi di buon recupero – e dei resti del Castello di Pico della Mirandola, del XV secolo, di cui rimangono solo il basamento di una robusta torre rettangolare e un tratto delle mura.

Ore 16,00: visita al Castello Dal Verme di TORRE DEGLI ALBERI, posto su una panoramica altura boscosa.

Il suggestivo castello della prima metà del XV secolo, con imponente torre quadrata centrale in pietra arenaria e mattoni in vista, è uno dei numerosi manieri del vasto “stato vermesco”, che si estendeva da Voghera a Bobbio sulle colline dell’Oltrepò pavese, concesso in feudo dai Visconti prima e dagli Sforza dopo alla famiglia dei gloriosi condottieri Dal Verme in riconoscenza delle numerose vittorie. Il castello appartiene tuttora ai discendenti Conti Dal Verme, che lo hanno trasformato in azienda vinicola con la loro residenza abituale.
Da documenti risulta già edificato nel 1452 ed era uno dei castelli dei Dal Verme destinato all’allevamento ed al mantenimento dei cavalli, da utilizzare nelle azioni guerresche per conto del Ducato milanese.
Di fronte, su di un’altra altura, si vede l’altro imponente castello Dal Verme di Zavattarello, a guardia della Val Tidone, che potrebbe essere visitato se i tempi programmati lo dovessero permettere.
Il castello ed il suo territorio passarono dal Comune di Piacenza ai Landi, poi ai Visconti ed agli Sforza che lo diedero in feudo a Jacopo Dal Verme. Il Castello appartenne fino ai giorni nostri a questo casato, tranne alcune parentesi in cui passò ai Sanseverino ed ai Da Corte con le vicende di Lodovico il Moro. Fu teatro di avvenimenti importanti e complessi di storia locale. Sostenne dure lotte e subì lunghi assedi.

Ore 17,30: rientro in pullman lungo i crinali delle panoramiche colline dell’Oltrepò Pavese, scendendo a Casteggio – Voghera, poi in autostrada per Milano – Bergamo.

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