Erba e dintorni: castello di Monguzzo, Villincino, Lasnigo, Castelmarte

Erba e dintorni: castello di Monguzzo, Villincino, Lasnigo, Castelmarte

Erba e dintorni: Castello di Monguzzo

Data: 6 maggio 2017

A cura di: Marie Ange Cellot

h. 7:30 partenza da Bergamo piazzale Malpensata

8:15 partenza da Milano Via Palestrina (piazzale Chiesa S.Redentore)

h. 9:00 arrivo al castello di Monguzzo

Il castello di Monguzzo è uno dei complessi fortificati più antichi ed importanti della Brianza. Sorge su un colle isolato, MonsAcutus, a pochi chilometri da Erba. E’ di proprietà dal 1946 dell’Ordine religioso del Fatebenefratelli, per lascito testamentario dell’ultima proprietaria Sig.ra Leonilde Trussardi, adibito a Centro Studi Ospedalieri e luogo di Congressi e Convegni di carattere scientifico, sanitario e religioso. Anche se nel Castello e nel parco, oltre ai Capitoli Provinciali dell’Ordine, sono stati ospitati numerosi eventi di carattere religioso, culturale e sociale, ultimamente viene aperto al pubblico molto di rado. La visita ci è stata quindi concessa in via eccezionale.

Fu costruito nel X secolo come diverse altre fortezze dei Colli Brianzoli (le prime notizie risalgono infatti al 920 quando il Re Berengario concesse la Corte di Calpuno, che comprendeva Monguzzo e il suo Castello, in privilegio ai Canonici di San Giovanni in Monza).

Nel XIII secolo il feudo passò alla Camera Ducale milanese, e nel 1380 dai Visconti alla famiglia Dal Verme in segno di riconoscenza per i servizi ricevuti. Alla morte di Taddeo Dal Verme, il feudo tornò al Duca di Milano.
Il 27 marzo 1487, Giovanni Galeazzo Sforza lo destinò a Giovanni Bentivoglio Signore di Bologna, per aver partecipato alla guerra contro i Veneziani.

Dopo i brevi ma terribili anni (1527-1531) in cui Gian Giacomo Medici, detto il “Medeghino”, tenne il Castello facendone una vera e propria roccaforte, i Bentivoglio iniziarono a venderne i possedimenti. Nel 1596 feudatario del castello di Monguzzo divenne il marchese Gabriele Ferrante Novati; sotto il Governo Spagnolo i possedimenti di Monguzzo passarono alla famiglia Rosales (1664, anche se, a causa di lunghe controversie, ne entrarono in possesso solo nel 1751).

Nel 1880 il Castello e i suoi beni divennero di proprietà della Nobildonna Enrichetta Lodigiani, erede del Conte Sebastiano Mondolfo, che l’aveva in precedenza acquistato, passò poi al senese Cav. Ferruccio Benocci, ultimo proprietario.

Nel 1970 i Fatebenefratelli affidarono all’architetto Fernando Michelini il compito di provvedere al restauro del Castello e delle sue pertinenze, in modo da renderlo adeguato alle volontà della testatrice.

L’edificio è stato ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli, ma soprattutto nell’800 per opera del Mondolfo e dei suoi eredi si è praticamente ricreato un antico maniero rinascimentale..Come scriveva L. Bignami: “È, ripeto, una rievocazione medioevale che accende la fantasia e suscita immagini e visioni, talchè ci pare che da un momento all’altro debba entrare da una porta un qualche paggio, un valletto o un archibugiero.”

h. 11:15 arrivo a Erba e visita fino alle 12:30

Borgo fortificato di Villincino e Basilica romanica di S. Eufemia

Villincino è il borgo raccolto attorno all’antica Piazza coi Portici Austriaci (XVIII sec.), dove da secoli al giovedì si tiene il mercato (P.za Vittorio Veneto). Originariamente sede plebana, lo si vuole sorto nel luogo del romano Forum Licini.

Su una attigua piazzetta si affaccia la Basilica di S. Eufemia, con la torre romanica con elementi romani di reimpiego. La primitiva costruzione della chiesa risale alla metà del V secolo. Nei secoli seguenti ha subito diversi ampliamenti e rimaneggiamenti, soprattutto interni, l’ultimo dei quali nel 1574.

L’edificio con muratura scandita da lesene, è a pianta rettangolare a navata unica absidata con soffitto a capriate in legno. L’abside di forma semicircolare è la parte più antica della chiesa, scavi archeologici sono stati effettuati all’esterno nel 1994 (antico Battistero) e all’interno (2012).

Contrada Villincino indica oggi un piccolo nucleo, residuo delle architetture nobili e rurali medievali che si erano sviluppate attorno ai resti della rocca distrutta nel 1281: una torre, un avanzo di portale con bifora, la casa Guenzati-Rivolta, anticamente chiamata Il Convento.

h. 13:00 pranzo presso il ristorante dell’Azienda Agricola S. Anna di Eupilio

h. 15:30 ripresa delle visite con destinazione chiesa di S. Alessandro a Lasnigo.

Salendo lungo la strada che porta da Erba verso Bellagio si raggiunge la Chiesa romanica di S. Alessandro di Lasnigo, edificata su un’altura, alla quale si accede tramite una scalinata, affiancata dalle settecentesche cappelle della Via Crucis. L’edificio attuale, di origine medievale, sorse su preesistenze più antiche e conserva all’interno un ricco apparato di affreschi, risalenti a periodi differenti: i più interessanti sono la Crocifissione tra sant’Alessandro, la Vergine, san Giovanni e Madonna in trono con Bambino datata 1513 e firmata da Andrea De Passeris.

Sulla strada del ritorno sosta a Castelmarte, borgo in posizione di controllo strategico della valle, di antichissima origine.

h. 18:30 partenza per il rientro a Milano e Bergamo

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