Residenze Sabaude (2a parte) 2014

Torre di Pollenzo

Torre di Pollenzo – foto © C. Ricci

Data: 20 Settembre
A cura di: Graziella Colmuto Zanella
Informazioni generali: completiamo l’itinerario alle Residenze sabaude con questo programma preparato dalla prof. Graziella Colmuto Zanella; nelle visite saremo accompagnati dall’arch. Enrico Lusso, Presidente della sezione Piemonte del nostro Istituto.
Il castello Reale sorge nel centro di Racconigi, nella pianura alluvionale a sud di Torino, in vista delle colline del Roero: fu residenza ufficiale del ramo Savoia Carignano e successivamente sede delle “reali villeggiature” del re di Sardegna e poi d’Italia.
Il complesso neogotico di Pollenzo, nel comune di Bra, è il risultato delle trasformazioni volute da Carlo Alberto di Savoia dell’antico insediamento di origine romana, per creare l’Agenzia, centro sperimentale di ricerca agraria per il miglioramento delle condizioni economiche, gestionali e produttive dell’agricoltura. A partire dal 1997, il grande complesso dell’Agenzia è stato restaurato da Slow Food, che lo ha adibito a sede della facoltà di Scienze gastronomiche e Banca del vino, realizzando un riuso funzionale e produttivo consono all’originario progetto albertino.

PROGRAMMA:
Ore 7,20: partenza in pullman da Bergamo, piazzale Malpensata
Ore 8: ritrovo a Milano, fermata Lampugnano della linea 1 della Metropolitana
Ore 10,30: arrivo a Racconigi e inizio visita

Le prime notizie di una fortificazione presente a Racconigi risalgono all’XI secolo. Entrato a far parte dei possedimenti dei marchesi di Saluzzo, venne ampliato assumendo l’aspetto di una massiccia fortezza in mattoni a pianta quadrata, cortile interno, quattro torri angolari, fossato e alto mastio laterale. Conquistato dai Savoia nel 1363, rimase pressoché invariato fino al 1676, quando Emanuele Filiberto commissionò a Guarino Guarini la completa trasformazione in villa di delizia.

Reggia Racconigi

Reggia Racconigi – foto © C. Ricci

Sfruttando l’ampio spazio interno della corte, l’architetto innalzò un grande corpo centrale con copertura “a pagoda” e sul basamento delle due torri angolari della facciata settentrionale sviluppò i due padiglioni di quattro piani, sormontati da un tetto a cupola quadrangolare con lanterne in marmo bianco. Negli stessi anni l’architetto francese Le Nôtre progettò il grande giardino a nord della reggia.
Nel 1757 l’edificio fu oggetto di un secondo notevole rimaneggiamento operato dall’architetto Giovanni Battista Borra, secondo un precoce gusto neoclassico; la facciata a sud venne arricchita dal protiro su 4 colonne corinzie, sormontate dal frontone e dal monumentale scalone.
Nel 1832 re Carlo Alberto affidò all’architetto Ernest Melano l’ampliamento della residenza, per renderla più adatta alle esigenze di corte, in armonia con le preesistenze seicentesche e settecentesche: il Melano risolse la questione ideando due bassi fabbricati simmetrici che, partendo dalle torri del Borra, giravano due volte ad angolo retto a delimitare due cortili interni, fino a collegarsi con i padiglioni del Guarini. Venne realizzato anche il cortile d’onore, chiuso dalla cancellata in ferro, opera di F. Cambiaggio.
Di grande pregio il complesso rurale detto della Margarìa, cascina in stile neogotico progettata dall’architetto Pelagio Palagi, ubicato all’estremità nordoccidentale del parco, e l’elegante struttura delle serre reali, opera di Carlo Sada.

Ore 13: pranzo presso ristorante nelle immediate vicinanze della reggia.
Ore 14,30: partenza in pullman per Pollenzo
Ore 15: inizio visita

Pollentia, importante città romana, nel medioevo divenne centro benedettino dipendente dall’ abbazia di Novalesa – Breme. Nel XIV secolo diventò sede di contea del patrizio visconteo Antonio Porro, che vi costruisce il castello. A partire dal 1833, l’antica Pollenzo venne quasi completamente distrutta per far posto alla visione romantica di Carlo Alberto, che chiamò ad operare uno stuolo di artisti, tra i quali lo stesso Palagi, per riplasmare la piazza, la chiesa di san Vittore, la cascina Albertina e il castello secondo un ideale medievaleggiante.

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