Domodossola 2013

La torretta

La torretta – foto © Brett L. flikr e wiki

Data: 23 marzo 2013
A cura di: Dott.ssa Marina Uboldi, Prof.ssa Graziella Colmuto Zanella
Il viaggio è organizzato in collaborazione con l’Associazione Musei d’Ossola – Domodossola e si avvale della guida del dott. Paolo Lampugnani e dell’arch. Paolo Negri.

PROGRAMMA

ore 7:45 – partenza in pullman da Bergamo, piazzale Malpensata.
ore 8:30 – partenza da Milano, stazione MM 1 Lampugnano.
ore 10:15 circa – arrivo a VOGOGNA e visita al castello e al borgo, inserito dalla Consulta del Turismo dell’ANCI tra “I borghi più belli d’Italia”.
Capitale un tempo dell’Ossola inferiore, dove ancora oggi è possibile ammirare il castello (XIV sec.), i resti della rocca (X sec.), il palazzetto del pretorio (edificato nel 1348 e sede fino al 1819 del governo) ed altre vestigia del passato. La realizzazione del Castello è attribuita a Giovanni Visconti (metà del XIV sec.). La costruzione, con la sua torre rotonda, domina il vecchio borgo murato che, con le sue stradine e le sue case, gli si stringe intorno. Nel 1798, dopo oltre tre secoli di dominio dei Borromei, il Castello diventa proprietà del Comune che lo adibisce a prigione. Nel 1990 si è avviata una prima fase di restauro. In prospettiva, il Castello è destinato ad ospitare un Centro Multimediale di portata nazionale.
Poco fuori dal centro storico si trova l’Oratorio di S. Pietro, la prima parrocchiale, di probabile origine altomedievale, che custodisce preziosi affreschi quattrocenteschi.

ore 12: trasferimento a DOMODOSSOLA.
ore 12:30: pranzo con piatti tipici

ore 14:30: visita delle mura e del borgo di Domodossola.
La difesa del nucleo abitato di Domodossola si è storicamente articolata attorno a due poli rappresentati dal Castello di Mattarella e dalle Mura urbiche, imperniate sul castello “basso”.
Nel XIV secolo, su iniziativa dell’autorità vescovile novarese, si colloca la costruzione delle mura, con un impianto pentagonale dettato dalla necessità di controllare i guadi sui torrenti Toce e Bogna. Del tracciato delle mura si conservano ampi tratti, e all’interno del tessuto edilizio attuale è possibile localizzare anche, tra la piazza del Mercato e la Porta di Briona, l’area della residenza Vescovile.
La Porta di Briona rappresentava il punto maggiormente difeso in direzione della Svizzera, mentre a cavaliere delle mura nell’area meridionale ero posto il Castello. Dopo il periodo di maggiore sviluppo e utilizzo di queste strutture (ultimi decenni del XV sec.), con il dominio spagnolo esse iniziarono a perdere la loro importanza. Utilizzato nel XVIII sec. come caserma dell’esercito sabaudo, preso in odio dalla popolazione perché teatro delle esecuzioni che posero fine ai moti rivoluzionari della Val d’Ossola, i resti del castello furono via via inglobati nelle abitazioni e sono oggi leggibili parzialmente (il mastio) o identificabili solo a livello planimetrico (i resti della Porta Milano).

ore 16:00 – salita al castello di Mattarella e visita
Il colle di Mattarella, a sud di Domodossola, si eleva sul piano della valle raggiungendo i 413 m. Da esso si ammira una straordinaria e completa vista della cittadina e di tutta la conca di monti che la circonda.
La sua posizione ha attirato fino dall’epoca preistorica l’interesse dei primi abitatori dell’Ossola. Pietre incise con coppelle e reperti di epoca romana e altomedievale ne attestano la continua frequentazione nei secoli, e sono chiari segni di quella sacralità che troverà il suo completamento con la costruzione del Santuario del SS. Crocefisso.
Il colle di Mattarella fu occupato militarmente durante la dominazione bizantina o al più tardi in epoca longobarda (sec. VII), e su di esso fu costruito un vasto castello che lungo i secoli subì ripetuti assalti e devastazioni. Un frammento di lapide funeraria del 539 d.C. e la notizia del ritrovamento di tombe di guerrieri “longobardi” suggerisce anche la presenza di edifici religiosi all’interno della fortificazione.
Nel 1014 l’imperatore Enrico di Sassonia, donando il Comitato ossolano alla Chiesa di Novara per i meriti del vescovo Pietro III, trasmise automaticamente anche la proprietà del castello di Mattarella. Nel 1381 divenne dominio del Ducato di Milano e, con alterne vicende, mantenne le sue funzioni soprattutto militari fino al 1415 quando gli Svizzeri, scesi dai passi alpini ad occupare l’Ossola, lo smantellarono quasi completamente.
Al 1657 risale la creazione del Sacro Monte Calvario, luogo di pace, di preghiera e di meditazione.
Nel 1828, con la venuta di Antonio Rosmini, divenne la sede dell’Istituto della Carità (Padri Rosminiani) da lui fondato, casa di formazione e luogo di ospitalità.

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